Bertolt Brecht : “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente”



Non mi piace pensare che esiste l’ingiustizia della legge, non mi piace perché è dura da digerire, mi rendo conto che spesso e volentieri si perde traccia degli eventi perché non sono più sensazionali e solo grazie alla diretta conoscenza delle persone coinvolte verrai a sapere che quella storia non è finita così. Ma…………..



Pino Ciampolillo

sabato 28 marzo 2015

IL PENTITO GALATOLO RIAPRE IL GIALLO DEI MAIORANA: "UCCISI PER CONTRASTI ALL'INTERNO DEL CANTIERE" LA SCOMPARSA DEI MAIORANA: IL PENTITO GALATOLO RIAPRE IL CASO

IL PENTITO GALATOLO RIAPRE IL GIALLO DEI MAIORANA: "UCCISI PER CONTRASTI ALL'INTERNO DEL CANTIERE"





La verità sulla scomparsa di Antonio Maiorana e di suo figlio Stefano è sepolta dentro il residence che stavano realizzando a Isola delle Femmine. L'ultimo pentito di Cosa nostra, Vito Galatolo, svela ai magistrati di Palermo che i due imprenditori sarebbero stati uccisi per pesanti contrasti nella gestione di quel cantiere. E fa il nome di un uomo, sarebbe lui il mandante dell'omicidio. È un imprenditore che si muove nella zona grigia fra mafia e colletti bianchi. Il suo nome è top secret, il pool coordinato dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi ha già avviato nuove INDAGINI sul giallo dell'estate 2007.

Così, Galatolo ha già riaperto uno dei misteri di Palermo. Non è l'unico di cui si stanno occupando in questi giorni i pm Francesco Del Bene, Amelia Luise, Annamaria Picozzi e Roberto Tartaglia. L'ex boss dell'Acquasanta sta raccontando i retroscena di tanti altri omicidi avvenuti negli ultimi anni in città. Omicidi messi in campo dalle cosche. Uno dei più efferati fu quello di Davide Romano, rampollo in ascesa del Borgo Vecchio: attirato in una trappola, interrogato, picchiato e ucciso con un colpo di pistola alla nuca. Era l'aprile del 2011. "È stato Calogero Lo Presti", mette a verbale Galatolo. E spiega il motivo dell'esecuzione: "Romano, appena uscito dal carcere, comprava la droga fuori dalla borgata e voleva comandare". E al capo del mandamento non stava bene.

"Vito Galatolo appare soggettivamente credibile ed intrinsecamente attendibile", scrivono i giudici del Tribunale del riesame, che hanno ribadito il carcere per uno dei capimafia citati dal pentito, Vincenzo Graziano. È la prima importante attestazione di attendibilità per il boss che due mesi fa ha saltato il fosso rivelando un progetto di attentato nei confronti del pm Nino Di Matteo.

Galatolo è un fiume in piena. Parla degli insospettabili complici dei boss e dei loro ultimi affari. Parla soprattutto delle strategie di Cosa nostra palermitana, che sembra tutt'altro che fiaccata da arresti e processi. È il presente della Palermo criminale. Poi, c'è il recente passato. E un anno in particolare, il 2007, la stagione in cui i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo erano i padroni di Palermo. Sembra però che loro non abbiano avuto alcun ruolo nella scomparsa dei Maiorana, come già altri pentiti avevano detto, facendo scattare l'archiviazione del caso. Chi ha ucciso allora gli imprenditori Maiorana? Chi poteva avere tanta forza da organizzare il sequestro e l'assassinio di due persone? Galatolo indica una pista ben precisa. In Cosa nostra qualcuno seppe, e probabilmente autorizzò


http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/01/21/news/il_pentito_galatolo_riapre_il_giallo_dei_maiorana_uccisi_per_contrasti_all_interno_del_loro_cantiere-105405608/


LA SCOMPARSA DEI MAIORANA:  IL PENTITO GALATOLO RIAPRE IL CASO


L’imprenditore edile scompare insieme al figlio Stefano il 3 agosto del 2007: da allora gli inquirenti hanno battuto ogni pista, ma il caso è rimasto senza soluzione. Adesso il pentito dell’Acquasanta ha raccontato ai pm che l’omicidio dei due fu ordinato per motivi d’affari. E fa un nome
di Patrizio Maggio

Stefano e Antonio Maiorana 
Il motivo della scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana è da ricercare negli affari, nella gestione del cantiere aperto a Isola della Femmine. A rivelarlo ai pm della procura di Palermo è Vito Galatolo, il picciotto dell’Acquasanta che da alcuni mesi ha deciso di collaborare con la magistratura. L’imprenditore edile Antonio Maiorana scompare insieme al figlio ventiduenne Stefano il 3 agosto del 2007: da allora gli inquirenti hanno battuto ogni pista, ma il caso è rimasto senza soluzione. Galatolo ha invece raccontato ai pm, coordinati dal procuratore aggiuntoVittorio Teresi, che il sequestro e l’omicidio de due è stato ordinato da un imprenditore, che era entrato in contrasto con Maiorana per motivi d’affari. Il nome del mandante del duplice omicidio, come racconta l’edizione locale di Repubblica, è ancora rimasto top secret.
Soltanto ieri il tribunale del Riesame aveva giudicato Galatolo “soggettivamente credibile ed intrinsecamente attendibile”, nell’ordinanza con cui rigetta la richiesta di Vincenzo Graziano, considerato il reggente del mandamento dell’Acquasanta e  arrestato il 16 dicembre 2014. Graziano è l’uomo che custodiva il tritolo che doveva essere utilizzato per eliminare il pm che indaga sulla Trattativa Stato mafia: suo principale accusatore era  proprio Galatolo.
“Le dichiarazioni medesime, proprio per la loro rilevantissima valenza, non solo sono in grado di aggiungere elementi ulteriori a carico di Vincenzo Graziano ma -scrivono  i giudici del Riesame – consentono anche di chiarire, di valorizzare e di attribuire maggiore forza dimostrativa agli elementi già acquisiti che quindi ormai assumono ben altro ‘spessore’ una volta ‘illuminati’ da quanto desumibile dalle dichiarazione di Galatolo“. Per i giudici del Riesame, dunque: “Le dichiarazioni di Vito Galatolo descrivono in modo ampio, preciso e circostanziato un ruolo di assoluto rilievo e direttivo di Vincenzo Graziano nelle dinamiche di cosa nostra, anche in tempi recenti e successivi alla scarcerazione, avvenuta nel gennaio 2012″.
Galatolo è il pentito che ha rivelato l’ esistenza dell’attentato organizzato a fine 2012 per eliminare il pm Nino Di Matteo: un piano di morte ordinato da Matteo Messina Denaro.


Mafia, il pentito Galatolo parla della scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana




Contrasti nel mondo della droga avrebbero convinto il boss mafioso Calogero Lo Presti a ordinare anche l'omicidio del boss di Borgo Vecchio Davide Romano, ha detto il pentito


 - Il pentito di mafia Vito Galatolo avrebbe messo a verbale dichiarazioni utili per le INDAGINI sulla scomparsa degli imprenditori Antonio e Stefano Maiorana, (padre e figlio di 47 e 23 anni), spariti a Palermo il 3 agosto 2007. A ottobre il gip archiviò l'indagine sui due uomini scomparsi dopo aver lasciato il cantiere edile di Isola delle Femmine dove stavano realizzando degli immobili. La loro auto venne trovata nel parcheggio dell'aeroporto
Rossella Accardo, madre di Stefano ed ex moglie di Antonio Maiorana che da anni  si batte per far luce sul caso, ha appreso dai giornali le rivelazioni fatte dal pentito. Contattata da Tgcom24, la signora non ha potuto rilasciare alcun commento visto che stamattina è stata colpita da un malore. Le indiscrezioni trapelate oggi sull'interrogatorio di Galatolo sono infatti la prima conferma ufficiale della morte dei due congiunti, nonché la conferma implicita a quanto da lei sempre sospettato: pure il suicidio del figlio minore, Marco, sarebbe da imputare alla Mafia.


Galatolo avrebbe svelato anche retroscena dell'omicidio di Davide Romano, trovato nudo e incaprettato in un'auto a Palermo il 6 aprile 2011. Il pentito parlerebbe di contrasti nel mondo della droga che avrebbero convinto il boss mafioso Calogero Lo Presti a ordinare l'assassinio di Romano e anche quello di Giuseppe Ruggeri genero del mafioso Antonino Lauricella che si sarebbe messo in società con Romano per vendere la droga al di fuori dai circuiti decisi da Cosa nostra.

La sera in cui Romano venne ucciso la polizia arrestò Nicolò Pecoraro in un condominio di corso dei Mille con una pistola in pugno. Subito vene ipotizzato che Romano fosse lì per minacciare o uccidere qualcuno. In quell'edificio abita Ruggeri. Quest'ultimo e Romano vennero arrestati insieme nel 2008 in un'operazione antidroga.


http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/mafia-il-pentito-galatolo-parla-della-scomparsa-di-antonio-e-stefano-maiorana_2090819-201502a.shtml


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